CANTORI: Cosimo e Sandro De Prezzo
MUSICISTI: Bruno Scorrano, Gianclaudio De Salve,
Fabio Giorgino.
Un saluto a mio figlio Dino De Prezzo che quest'anno, per un infortunio, non ha potuto suonare anche lui il tamburello
(Clicca sulle foto per ingrandire)
La Notte delle Palme è arrivata e, come vuole la tradizione, si va di casa in casa a cantare:
"... Lazzarenu essi qua fore ca si chiamatu te lu Signore".
E' un invito a ricordare la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, un richiamo all'amore tra gli uomini perchè non sia reso vano il Suo sacrificio.
Nessuno può restare "indifferente" al Suo richiamo e ... le porte delle case si aprono.
"A dhrai cumparve la Maddalena ca 'nde patiu te quiddhra pena ..."
C'è chi, ormai destatosi, ne resta coinvolto e si unisce al gruppo dei cantori e musicisti.
La gioia nel cuore, quando è vera, si spande a macchia d'olio e, pieni di speranza, si fa festa.
"Gesù Cristu cu li soi Santi 'nde tescia jutu e salvazione ..."
I telefonini accesi permettono, ai familiari lontani, di rivivere questo appuntamento "paesano" e di dare inizio ai primi scambi di auguri.
Spesso si è invitati in casa e si è ringraziati con il dono delle uova, simbolo della rinascita, con cui si fa "lu spazzatu", uno sformato di carne, formaggio e uova, da consumare il giorno di Pasqua e di Pasquetta.
Caratteristica è anche la "cuddhrura cu l'ou", pezzo di pane fresco dalle più svariate forme (la più tipica è quella della "puddhrascia" - "gallina"), contenente un uovo lesso al centro.
Intanto i bambini ascoltano, osservano e ....
LA TRADIZIONE CONTINUA!